DARSENA RAVENNA APPRODO COMUNE

Apprendere continuamente

Imparare sempre e dappertutto, anche con l'e-learning!

 

E-learning è una di quelle parole che soprattutto in tempi di pandemia si è sentita sempre più spesso, associandola spesso ad una sorta di trasposizione online di modalità consolidate di fare scuola e formazione. Ma è davvero così?

Cosa si intende esattamente per e-learning? Lezioni fatte online o in tv? Siti web con materiali didattici scaricabili? Piattaforme digitali a cui collegarsi quando vogliamo, capaci di monitorare le nostre ore di frequenza?

Dagli anni ‘90 in poi, varie definizioni si sono succedute per indicare diverse forme di apprendimento a distanza. Rifacendoci all’essenza stessa del termine, dato dalla contrazione di electronic associato al learning, possiamo sottolineare due aspetti essenziali: la centralità dell’attività di apprendimento - piuttosto che quella dell’insegnamento - e l’utilizzo di tecnologie elettroniche, quindi digitali, che permettono di avvalersi di strumenti, interazioni, informazioni e risorse utilizzabili attraverso un dispositivo digitale (pc, smartphone, tablet).

Questi due aspetti stravolgono i concetti tradizionali di spazio e tempo dell’apprendimento, esattamente come avviene in qualunque tipo di interazione e fruizione di contenuti digitali.

Riguardo lo spazio: praticando l’e-learning, non siamo più legati alle rigide caratteristiche date da edifici ed arredi dedicati alla formazione, ma ci possiamo muovere in ambienti digitali estremamente flessibili ed adattabili alle diverse scelte di modelli e strumenti didattici. Uno spazio sempre modificabile secondo i bisogni del docente e del discente, sempre accessibile e che rende sovrapponibili il luogo dell’apprendimento individuale con quello collettivo del gruppo.

Per questo motivo, anche il tempo dell’apprendimento ne risulta stravolto: poiché lo spazio per l’apprendimento è sempre accessibile, accedervi non ha una durata prestabilita. Avendo a disposizione strumenti di interazione sincroni (come le chat) ed asincroni (come i forum), è possibile anche una continua contaminazione tra tempo pubblico e tempo privato. Allo stesso modo, i materiali didattici risentono di questa impostazione: non sono mai definitivi, ma sempre aggiornabili e modificabili, anche dagli utenti stessi; inoltre, possono essere riutilizzati ed integrati dai docenti in diverse formazioni e con altri materiali.

In definitiva, dunque, non stiamo semplicemente ragionando in termini di tecnologie che spostano l’azione didattica in uno spazio digitale, ma di strumenti che favoriscono un’azione formativa differente e rinnovata rispetto a quella d’aula, a cui siamo stati a lungo abituati.

Peraltro, non si tratta di ambienti in opposizione a quelli fisici, perché l’esperienza dell’apprendimento digitale può essere vissuta integralmente oppure in modalità blended, mescolando attività in presenza e online.

In questo senso, il progetto DARE è stata un'importante occasione di sperimentazione di sessioni formative attraverso l’utilizzo di strumenti digitali: in questa modalità, infatti, sono stati formati non solo i facilitatori digitali, ma anche 5 gruppi di cittadini.

Il luogo principale dell’apprendimento è stata una piattaforma digitale di LMS: learning management system. Si tratta di un ambiente digitale in cui è possibile realizzare attività di e-learning con le caratteristiche sopra descritte, attivando spazi dedicati per ciascun corso (come se fossero dei gruppi su un social network) a cui far iscrivere gli studenti e mettere a disposizione non solo documenti, ma materiali ed applicazioni per l’apprendimento, fino a programmi di video-call integrati per fare anche lezione online.

Sono state sviluppate davvero molte piattaforme di LMS in tutto il mondo e sono usate non solo in ambito accademico, ma anche per l'apprendimento permanente degli adulti, per esempio attraverso i MOOC.

Nel progetto DARE ne abbiamo utilizzate due differenti: moodle e canvas, per sperimentare similitudini e differenze dei vari strumenti.