DARSENA RAVENNA APPRODO COMUNE

Nuove economie tra open knowledge e cultura digitale

Dicembre 2020. Festival della Cultura Tecnica

Come il nuovo paradigma digitale rende sempre più necessario non smettere mai di imparare per poter essere protagonisti attivi del cambiamento.

Anna Uttaro

 

Dal 2014 il bolognese Festival della Cultura Tecnica sostiene l’istruzione e la formazione tecnica e scientifica, valorizzando l’arte del “saper fare” e le connessioni tra il fare e il pensare.

Gli appuntamenti del 2020, con focus tematico “Sviluppo sostenibile e resilienza”, si sono svolti online attraverso numerose iniziative da parte di soggetti, enti, scuole, organizzazioni di tutto il territorio regionale.

In questa cornice, il 10 dicembre 2020 abbiamo proposto il webinar “Open knowledge e cultura digitale: come generare nuove economie?, organizzato sotto forma di tavola rotonda per mettere insieme il tema delle tecnologie digitali con quello della conoscenza aperta e dell’economia.

Ne abbiamo parlato con 5 importanti esponenti nel campo delle conoscenze ed esperienze delle tecnologie digitali:

  • Piergiorgio Monaci, direttore del MEET Digital Culture Center di Milano;
  • Gabriele Tazzari, independent tech advisor, già Research and development director di YOOX;
  • Simone Terreni, managing director presso VoipVoice; 
  • Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, artisti e fondatori del centro di ricerca HER: She Loves Data.

Abbiamo avuto anche un altro ospite, nel doppio senso del termine: siamo andati a trovare, per farci ospitare e gestire il nostro evento, la libreria L’Altracittà di Roma, riconoscendola come un vero e proprio caso-studio rispetto ai temi affrontati. Silvia Dionisi ci ha raccontato come solo alcuni giorni dopo il primo lockdown di Marzo 20 abbiano velocemente riadattato le loro attività in chiave digitale, strutturando un vero e proprio palinsesto e trasformando parte degli spazi della libreria in un mini set televisivo in cui organizzare presentazioni di libri, dibattiti e così via.

Nuove economie, dunque, possibili anche grazie alla rete internet. Ma anche tanti contenuti aperti e sempre disponibili ed accessibili dagli archivi digitali online. A partire da questo caso concreto, con i nostri ospiti abbiamo ragionato in 2 tempi: fornendo prima una lettura del presente e poi una visione sul da farsi nell’immediato.

Quanto al presente, le diverse voci hanno composto un mosaico molto interessante: innanzitutto la presa di coscienza che ormai il digitale faccia parte della nostra cultura quotidiana, di cui dobbiamo essere consapevoli in quanto utenti attivi, soprattutto della rete. In questo senso le attività proposte dal MEET nutrono questa consapevolezza. D'altra parte, Tazzari ci ha fatto notare come oggi il lavoro - e quindi la costruzione di economie - sia sempre più orientato alla collaborazione e alla riuscita di progetti, favorito anche dai molteplici strumenti digitali a disposizione. Tuttavia, ancora scontiamo un forte digital divide dovuto anche alla fragilità di accesso alla rete: Terreni in proposito sottolinea l’assoluta necessità di dotarsi di infrastrutture adeguate.

Attenzione, però, a non trattare il tema del digitale sempre in chiave “estrattiva”, ci fa notare il duo Iaconesi/Persico: dobbiamo imparare ad usare l'enorme mole di dati in maniera diversa, più vicina al sentire umano. Inutile passare il tempo a contare i dati, occorre saperne riconoscere le forme, così come fa l’intelligenza artificiale.

Che fare, quindi, da domani? Come porci in chiave pro-attiva di fronte all’evidente cambio di paradigma nel quale ci troviamo?

La ricetta appare tanto semplice quanto sfidante: è necessario promuovere l’ibridazione dei saperi, grazie anche al contributo che l’arte può dare, attivando nuovi rituali e modi di espressione, così come fondamentale è il ruolo della conoscenza e della formazione.

Innovare significa non smettere mai di imparare. Se c’è qualcosa di cui dobbiamo davvero prendere atto è che la scuola può essere ovunque ed appartenere ad ogni età: ce lo raccontano in questo video 2 artisti, 2 imprenditori ed un manager di successo. Provare per credere!